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sabato 2 ottobre 2010

Abbassiamo i toni e diamo la colpa a Di Pietro

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201010articoli/59045girata.asp
"Abbassare i toni", difficile non concordare con Maroni dopo l'agguato a Belpietro. Perché un gesto del genere è intollerabile, qualunque cosa pensi o scriva il giornalista. Quindi sì ad un confronto più civile e forse il "più" è perfino di troppo. Poi leggi le reazioni, il collegamento arbitrario fra l'attacco di un folle e le parole di Di Pietro e te lo chiedi: è questo abbassare i toni? Stiamo assistendo alla replica di quanto accaduto dopo la "duomata" a b.
Non una persona disturbata, nonostante i fatti l'abbiano provato, ma un seguace di Di Pietro, fomentato dal diritto,sacrosanto per Belpietro ma non per gli altri, evidentemente, alla critica.
Quando il cosiddetto onorevole bossi ha dato allegramente dei porci ai Romani, lei, ministro degli Interni, così preoccupato dall'inasprimento dei toni, non ha minimamente tenuto conto di una possibile reazione degli insultati?
Quando il cosiddetto premier, altrettanto allegramente, ha definito coglioni quanti non lo votavano l'allarme per una possibile violenza non ha pensato fosse il caso di darlo ed urgentemente?
Se si devono abbassare i toni, non si possono chiudere entrambi gli occhi di fronte agli insulti continui di una parte e far tacere il dissenso. Non si può addossare la colpa di un episodio così grave a Di Pietro : le accuse vanno provate, i legami vanno documentati, altrimenti è un'ignobile strumentalizzazione che esaspera ancora di più i toni, non li abbassa affatto.

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