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lunedì 13 settembre 2010

Intervista a Mina Welby- Parte prima

Mina Welby è la compagna di Piergiorgio. Compagna in ogni momento. Qualsiasii parola su di lei sarebbe di troppo né so avere la freddezza per non adorarla. Non capisco alcune sue posizioni, gliel'ho detto. Non so come riesca questa donna a non avercela con la Chiesa che ha negato il funerale a Piergiorgio. Non so come faccia a rimanere sempre così equilibrata, a non giudicare, a non inveire, a non accusare nonostante tutta la sua sofferenza. Non capisco, mi limito ad invidiarla. E ad amarla
 D:  "Staccare la spina" è un atto di amore o di egoismo?
 R. Non è il termine esatto e mi spiego. Voglio dare anche una semplice spiegazione tecnica. Quando una persona è ventilata in modo artificiale, la macchina che viene usata è attivata in modo elettrico e il tubo che porta l'aria dalla macchina attraverso un forellino alla gola nella trachea e al polmone. Se si stacca la spina o se viene a mancare la corrente, il flusso d'aria si interrompe e la persona si trova in completa apnea e soffoca. (Questo per spiegare a chi non conosce questa tecnica che è stata praticata per la prima volta dal dott. Bjorn Aage Ibsen, in Danimarca negli anni cinquanta durante l'epidemia di poliomielite e viene descritta molto bene nel libro del medico Prof. Ignazio Marino, Senatore della Repubblica, nel suo libro Nelle tue mani, Einaudi, nelle pagine 40 e 41)Quindi per procedere a desistenza terapeutica, cioè interrompere la ventilazione artificiale, il malato viene addormentato e staccato dal tubo che porta l'aria attraverso il foro nella trachea.Fare questo senza il consenso del paziente, capace di intendere e di volere o non capace, è omicidio. Come è violazione del diritto privato fargli la tracheotomia e attaccarlo al respiratore artificiale. Nell'articolo 32 secondo comma della Costituzione si legge che "nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.Il Codice di deontologia medica (aggiornato al 2009) all'art. 38 recita: Il medico deve attenersi, nell'ambito della autonomia e indipendenza che caratterizza la professione, alla volontà liberamente espressa della persona di curarsi e deve agire nel rispetto della dignità, della libertà e autonomia della stessa.Quindi una persona può sia rifiutare di iniziare che chiedere di interrompere delle terapie. Questa richiesta di Welby fu l'esimente per il dott. Riccio per il suo proscioglimento dall'accusa di omicidio del consenziente. Qui il link alla sentenza. http://www.lucacoscioni.it/sentenza_del_gup_di_roma_assoluzione_riccioSeguire Piergiorgio nella sua richiesta è potuto essere per me solo atto d'amore. Doveva essere rassicurato della mia dolorosa condivisione della sua volontà. Era molto dura.Sarebbe stato egoismo, se l'avessi fatto per interessi personali, economici o altro. Se non avessi condiviso sarebbe stato un atto di imperdonabile egoismo e soffrirei immensamente per avergli procurato un ultimo dolore.

2) D:  A che punto è la battaglia per il testamento biologico?

    R:Il DDL Calabrò', nominato anche "ddl tortura", perchè toglie ai pazienti il diritto di rifiutare i trattamenti vitali, è stato esaminato in Commissione Affari Sociali della Camera, dove, dopo importanti modifiche del testo, il provvedimento è stato approvato a maggioranza con i voti di Pdl e Udc e i voti contrari di Pd e Idv. e dovrebbe essere discusso nel mese di settembre nell'aula della Camera dei Deputati.Lo stato dell'arte è il seguente (ripreso dal sito www.aduc.it ) :ALIMENTAZIONE E IDRATAZIONE. Non sono considerate terapie, come previsto nel ddl Calabro', ma potranno essere sospese se dovessero risultare non più efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari o addirittura dovessero danneggiarlo.SI ALLARGA LA PLATEA. La legge non e' rivolta solo ai pazienti in stato vegetativo, ma anche a chi si trova 'nell'incapacità permanente di comprendere le informazioni circa il trattamento sanitario e le sue conseguenze'.MODALITA': Valide solo le DAT (dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari) espresse nelle forme previste dalla legge: solo in forma scritta o dattiloscritta con la firma autografata del 'paziente'. Vengono quindi esclusi video o ricostruzioni postume.ASSISTENZA A STATI VEGETATIVI NEI LEA: Ai pazienti in stato vegetativo sarà garantita l'assistenza ospedaliera, residenziale o domiciliare, prevista nei Livelli Essenziali di Assistenza.FAMILIARI: Se un paziente non dovesse nominare un fiduciario i suoi compiti saranno adempiuti dai familiari nell'ordine previsto dal Codice Civile.COLLEGIO MEDICO: Le volontà espresse dal paziente nelle dichiarazioni anticipate di trattamento restano non vincolanti per il medico curante. Infatti, in caso di controversie tra medico e fiduciario interverrà un collegio di medici il cui parere sarà vincolante.'La differenza con il testo Calabro' - ha spiegato il relatore Domenico Di Virgilio all'ASCA - e' che in caso di una disputa interverrà un collegio di medici il cui parere sarà vincolante perchè si tratta di una valutazione clinica. Se il medico curante non condividerà la scelta del collegio potrà benissimo non applicarla e rinunciare al suo mandato'.Quello che io penso di questo ddl: se venisse varato in questa forma bisognerebbe raccogliere le firme per un referendum. Temo però la pigrizia e il menefreghismo di molti italiani. Diventerebbe una legge che ci defrauda della nostra libertà di decidere per le nostre terapie e anche di come voler morire: tranquilli e possibilmente a casa accanto alle persone che ci amano, non circondati in ospedale da macchinari e tecnici medici in camici bianchi che non ci danno conforto, ognuno a scelta propria.Una legge sulle DAT non deve elencare le terapie che si possono scegliere o rifiutare. La persona deve essere rispettata nella sua volontà che va eseguita, anche se incosciente, se si è espressa per iscritto.

3) D:  Quando si può parlare di accanimento terapeutico?

    R: Il termine di accanimento terapeutico (AT) si incontra soltanto nella letteratura dei Paesi neolatini, e lo si cercherebbe invano nella letteratura bioetica di lingua inglese. L'espressione combina un aggettivo ("terapeutico"), che indica un'attività intenzionata a produrre un beneficio per un malato, e un sostantivo ("accanimento") che ha il suo etimo nell'ira ostinata dei cani e che in via metaforica è passato a significare cocciutaggine, ostinazione, furia ed altro ancora. È insita in "accanimento" una connotazione negativa che contrasta singolarmente con quella neutra o positiva dell'aggettivo.In breve vorrei solo citare l'art. 16 del Codice Deontologico Medico che dice: Il medico, anche tenendo conto delle volontà del paziente laddove espresse, deve astenersi dall'ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa fondatamente attendere un beneficio per la salute del malato e/o un miglioramento della qualità della vita. Per approfondire si veda l'articolo della Prof. Chiara Lalli su http://bioetiche.blogspot.com/2006/12/laccanimento-terapeutico.html

4)D: E' più difficile combattere le posizioni della Chiesa o l'indifferenza dello Stato?

  R:Io non combatto le posizioni della Chiesa.Io lotto contro dei rappresentanti del popolo italiano in Parlamento che dovrebbero legiferare in modo che tutti i cittadini ottengano soddisfazione. Esempio: Quando non esisteva la legge 194 sulla interruzione volontaria di gravidanza, le donne che abortivano commettevano un crimine e andavano in galera, se venivano pescate. Chi era credente commetteva anche peccato. Da quando c'è la legge, il crimine non c'è più. Rimane il peccato per chi è credente.Perché i politici fanno una legge sulle DAT in modo tanto restrittivo delle libertà personali delle persone? Sembra che la coscienza dei politici debba essere imposta ai cittadini. Più che indifferenza dello Stato lo chiamerei una compravendita delle nostre coscienze e vite per un piatto di lenticchie, uno scambio di reciproci favori tra Stati: Vaticano e Italia. Qui la Chiesa non c'entra nulla.Per quello che riguarda la decisione di lasciarsi morire, appartiene alla coscienza di ognuno. Ricordo che nel catechismo cattolico c'è il passo 2278:"L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire".

5) Sei favorevole all'eutanasia?

Io sono favorevole a che si faccia una legge che regolamenti l'eutanasia anche in Italia. Ci sono casi di eutanasia clandestina. In un articolo del Corriere della sera del 13 novembre 2002 Margherita De Bac riporta un'inchiesta dove risulta che di 257 rianimatori delle 20 unità di terapia intensiva di Milano poco meno di 4 medici su 100 (3,6) hanno ammesso su un questionario anonimo di somministrare ai pazienti farmaci letali. Eutanasia attiva. L' 80% ha praticato almeno una volta la «sospensione delle cure». Ecco perché vorrei che si regolamentasse la desistenza terapeutica e l'eutanasia: Se un medico somministra un farmaco letale senza essere richiesto dal paziente, è omicidio. Per fare un atto eutanasico servono regole precise e rigorose. Esistono certamente casi estremi dove la legge sull'eutanasia serve.Il nostro codice penale punisce con 16 anni l'eutanasia o il suicidio assistito.Bisogna lavorare sulla depenalizzazione dei medici per questi reati.http://www.esmartstart.com/_framed/250x/bedfordshire/13nov02.htm

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