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giovedì 23 settembre 2010

Esordienti: istruzioni per l'uso- Intervista ad Antonio Franchini


Antonio Franchini è editor della Narrativa italiana per Mondadori. A lui è affidata la sorte di migliaia di scrittori esordienti che inviano i loro manoscritti alla casa editrice più importante d' Italia. Per sfatare alcuni miti che circolano senza posa e per dare un piccolo aiuto a quanti desiderano vedere pubblicata la loro prima opera, lo interpello. Le sue risposte sono sincere e secche. Alcune inaspettate.
D: Tutti i testi che vi arrivano vengono letti?

R: No.

D: Per un esordiente meglio provare con una grande casa editrice o con una minore?

R: Ormai le case editrici grandi e quelle più piccole cercano le stesse cose.

D: Serve avere un agente?

R: Se si è uno scrittore già affermato, sì. Se no,  conviene solo quando l'agente si prende carico del vostro lavoro perché ci crede e si offre di proporlo agli editori.

D: Sfatiamo un mito: un autore di sinistra può pubblicare con Mondadori?

R: Sì.

D: Altro mito: serve la raccomandazione?

R: No, serve solo ad avere un rifiuto gentile.

D: Quante pagine lette servono per capire se un testo è valido o no?

R: Dipende. A volte si capisce subito, a volte bisogna leggere tutto.

D: E' più importante la qualità dell'opera o la sua commerciabilità?

R: Un'opera può avere una grande qualità letteraria ed essere poco vendibile, ma un'opera molto vendibile ha sempre una sua qualità. Non è una qualità letteraria, è una qualità d'altro genere, ma comunque c'è.

D: Esistono i casi letterari costruiti a tavolino?

R: No.

D: La narrativa maschile è diversa da quella femminile?

R: Da un punto di vista ontologico, evidentemente no. Da un punto di vista pragmatico, probabilmente sì. Da un punto di vista commerciale, i maschi quasi non leggono narrativa.

1 commento:

  1. Grazie Lara, intervista interessante.
    Anche se ho trovato le risposte un po' lapidarie ;)

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